Rifiuti urbani: produzione in calo

Lo scorso dicembre è stato pubblicato online il Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA edizione 2020. Aumenta del 3% in un anno la raccolta differenziata e la città più virtuosa è Treviso con una quota dell’86,9%.

Lo scorso 17 dicembre è stato pubblicato online il Rapporto Rifiuti Urbani Ispra edizione 2020. Il documento, in sintesi, evidenzia come i rifiuti urbani prodotti in Italia nel 2019 sono circa 30 milioni di tonnellate, dato in lieve calo rispetto al 2018 dello 0,3% (-80 mila tonnellate).

Ogni cittadino italiano, in un anno, ha prodotto circa 500 chilogrammi di rifiuti. I valori più alti di produzione pro capite al Centro con 548 chilogrammi per abitante; al Nord la produzione media è di circa a 518 chilogrammi per abitante, (+2 kg per abitante rispetto al 2018) mentre al Sud è di 445 kg per abitante, (-4 kg).

Aumenta ancora la raccolta differenziata nel 2019: +3,1 punti rispetto al 2018, raggiungendo il 61,3% della produzione nazionale; dal 2008 la percentuale risulta raddoppiata. La raccolta passa da circa 9,9 milioni di tonnellate a 18,5 milioni di tonnellate.

Tra le città metropolitane, la percentuale più elevata di raccolta si rileva a Cagliari con il 71,4% (+13,6 punti rispetto al 2018); Venezia si attesta al 70,9% e al di sopra del 60% si collocano Milano, Bologna e Firenze (rispettivamente 67,4%, 65,5% e 64,8%). La Città metropolitana di Roma Capitale raggiunge il 51,2%.

I comuni capoluogo con percentuali di raccolta differenziata più elevate sono Treviso che raggiunge 86,9%, Ferrara con l’85,9% e Pordenone con 85,5%.

L’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia. Rappresenta il 39,5% del totale anche se nel 2019 fa registrare un aumento (+3,1%) più contenuto rispetto a quello del precedente biennio (+6,9% tra il 2017 e 2018).
Carta e cartone rappresentano il 19,1% del totale; segue il vetro con il 12,3% e la plastica che rappresenta l’8,3% della raccolta che fa registrare una crescita del 12,2%, con un quantitativo complessivo pari a oltre 1,5 milioni di tonnellate.
Il 94% dei rifiuti plastici raccolti in modo differenziato è costituito da imballaggi.

Nel 2019 il 50% dei rifiuti prodotti e raccolti in maniera differenziata viene inviato ad impianti di recupero di materia; il riciclaggio totale, comprensivo delle frazioni in uscita dagli impianti di trattamento meccanico e meccanico biologico, si attesta al 53,3% e riguarda le seguenti frazioni: organico, carta e cartone, vetro, metallo, plastica e legno.

Nel 2019 sono operativi 658 impianti di gestione dei rifiuti urbani: 355 al Nord, 121 al Centro e 182 al Sud.
345 sono dedicati al trattamento della frazione organica della raccolta differenziata, 130 sono impianti per il trattamento meccanico o meccanico biologico dei rifiuti, 131 sono impianti di discarica a cui si aggiungono 37 impianti di incenerimento e 15 impianti industriali che effettuano il coincenerimento dei rifiuti urbani.

Il 21% dei rifiuti urbani è smaltito in discarica, pari a quasi 6,3 milioni di tonnellate, con una riduzione del 3,3% rispetto al 2018.

Il 18% dei rifiuti urbani prodotti è incenerito (oltre 5,5 milioni di tonnellate); il dato è in aumento dell’1,4% rispetto al 2018.
Su 37 impianti operativi, il 70,3% si trova al Nord, in particolare in Lombardia e in Emilia Romagna.

L’esportazione dei rifiuti interessa il 2% dei rifiuti urbani prodotti a livello nazionale. Rispetto al 2018, l’esportazione aumenta del 10,8% mentre calano dell’1% le importazioni.

Nel 2019, il costo medio nazionale annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è pari a 175,79 euro/abitante (nel 2018 era 174,48) in aumento di 1,31 euro ad abitante.
Al Centro i costi più elevati (208,71 euro/abitante), segue il Sud con 188,53 euro/abitante. Al Nord il costo è pari a 155,83 euro/ab*anno.

Il Rapporto completo è consultabile e scaricabile sul sito dell’Ispra: www.isprambiente.gov.it

Fonte: Sala Stampa Ispra.

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